Alcune tesi localizzano proprio all’altezza di Cascina Farisengo – dove si trovava l’argine e il guado del fiume Po – una delle maggiori battaglie civili dell’antichità. Tale battaglia romana, avvenuta per la successione a Nerone, viene ricordata dagli storici come quella dei quattro imperatori. Stando agli scritti di Tacito e Plutarco, la battaglia si svolse nei territori di Cascina Farisengo, dove ora, in memoria dell’avvenimento, è stato eretto un tempio.
La battaglia coinvolse Otone, con le legioni italiche e i pretoriani, e Vitellio, a capo delle legioni dalla Gallia e dalla Germania. Avvenne il 14 aprile del 69 d.C provocando oltre 40.000 morti.
Negli scritti dello storico Plutarco, si narra di “una catasta di corpi che sfiora in altezza i frontoni del tetto” di un’ara votiva probabilmente divenuta, in loco, l’odierna santella mariana”.
Proprio per ricordare gli avvenimenti del 69 dC, ogni anno Cascina Farisengo organizza, insieme all’associazione culturale CrArt, una camminta storica e una rievocazione nel Parco del Morbasco e del Po. Contattateci saperne di più
Battaglia romana
Dalla città di Cremona si estende un’area tradizionalmente chiamata Quartiere Battaglione che comprende i territori di Bagnara e in parte di Bonemerse e di Stagno Lombardo. In quest’area, va localizzata parte della prima Guerra Civile romana, la sanguinosa battaglia romana del 14 aprile dell’anno 69 d.C., fra i sostenitori di Otone e quelli di Vitellio, rimasta famosa nelle cronache di una decina di storiografi antichi.
L’anno dei quattro imperatori
Non a caso il 69 d. C. fu chiamato “l’anno dei quattro imperatori”, perché nel suo volgere Servio Galba, Marco Salvio Otone, Aulo Vitellio e Flavio Vespasiano si contesero con le armi la successione a Nerone. Cremona, allora centro fiorente di produzione cerealicola e commercio zootecnico, fu individuata dai contendenti come città-chiave per il dominio del mondo romano.
La distruzione di Cremona
Nei mesi che seguirono la battaglia e la vittoria di Vitellio su Otone, le grandi manovre militari continuarono.
In autunno, infatti, lo scenario politico-militare mutò: la disfatta toccò alle legioni di Vitellio, a opera di Vespasiano, ultimo contendente e vincitore definitivo. Questi era stato inviato da Nerone ad assediare Gerusalemme: lasciato il figlio Tito a terminare l’impresa, riuscì a farsi riconoscere come imperatore. Con lui inizia l’epoca della dinastia Flavia che termina nel 96 dC.
Lo scontro decisivo culminò con l’assedio, la presa e la devastazione di Cremona, colpevole di aver patteggiato per Vitellio.