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Sulle tracce del drago Tarantasio

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Quando ospitiamo dei bambini nel nostro agriturismo, siamo soliti raccontare la leggenda del drago Tarantasio che oggi si nasconde nelle acque più profonde del laghetto del parco di Cascina Farisengo e che appare soltanto in rarissime occasioni…

La leggenda del drago Tarantasio

Un tempo, nel territorio compreso tra Cremona e Lodi, a seguito di una alluvione, si creò un lago piuttosto grande, il lago Gerundo. Una grande massa di acqua salmastra con paludi intorno che occupava tutto il territorio e arrivava qui verso Stagno Lombardo. Un’area che fu bonificata soltanto nell’anno 1000 d.C.

La leggenda narra che in questo lago vivesse un drago spaventoso, dal nome Tarantasio, che si nutriva di carne umana e che distruggeva tutte le barche che incontrava. Si dice inoltre che il suo fiato pestilenziale inquinasse l’aria e causasse una brutta malattia.
Il drago Tarantasio era un po’ il mostro di Lockness della Pianura Padana e tutti lo temevano.

Le sue vicende risalgono all’epoca alto medievale, ma tracce della sua esistenza sono arrivate fino a noi.
Esiste ad esempio un luogo che si chiama Taranta (frazione del comune di Cassano d’Adda), che riecheggia il nome della bestia, così come sono state ritrovate negli anni delle costole enormi di animale che per molto tempo furono attribuite a Tarantasio. Ancora oggi, alcune locuzioni popolari, come “le vie della bissa” o “can da la bissa” si riferiscono a questo grosso biscione.

Non è tutto. Avete presente lo stemma dei Visconti? Il “biscione” presente nello stemma araldico altri non è che Tarantasio che, secondo una delle leggende, sarebbe stato ucciso proprio dal capostipite della dinastia dei Visconti.

Anche l’artista che creò il logo dell’ENI – il famoso cane a sei zampe – si era ispirato a Tarantasio.

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Una spiegazione scientifica

Secondo alcuni studiosi, quello che in passato poteva essere stato scambiato per un drago aveva in realtà due spiegazioni. Poteva trattarsi di un grosso storione, un pesce di acqua dolce e salmastra che abitava nel Po e che in passato poteva raggiungere dimensioni davvero importanti, oppure uno dei coccodrilli che si erano adattati a vivere nel fiume.

Sulle tracce del drago Tarantasio

Siete proprio sicuri che il drago Tarantasio sia stato sconfitto e che non esista più?
Perché forse, se si presta attenzione, è ancora possibile trovarne qualche traccia nel nostro territorio.

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